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Un cloud sovrano può essere un cloud ristretto.

In genere, la necessità di soddisfare la conformità normativa e/o la legislazione locale sulla privacy dei dati è stata la motivazione principale che ha spinto le organizzazioni a cercare soluzioni sovrane.

In una ricerca condotta da IDC nel 2022, alla domanda su come gli investimenti tecnologici e le priorità di partnership legate alla sovranità digitale influiranno sull'utilizzo di diversi tipi di partner cloud, la maggior parte delle organizzazioni a livello globale ha dichiarato che prevedeva di trasferire più carichi di lavoro cloud a provider cloud locali (fonte: sondaggio Future Enterprise Resiliency and Spending Survey di IDC, Wave 4 [maggio 2022]; N = 814).

La collaborazione con i provider locali può supportare le esigenze di residenza e localizzazione dei dati delle organizzazioni. Tuttavia, quando si tratta di sfruttare appieno il potenziale del cloud, è probabile che debbano scendere a compromessi.

Alla domanda sui risultati aziendali più difficili da raggiungere, un quinto delle organizzazioni europee che attualmente utilizzano soluzioni cloud sovrane ha individuato il principale ostacolo nell'utilizzo completo delle caratteristiche e delle funzionalità del cloud (fonte: sondaggio EMEA Cloud Survey dell'IDC, 2023 [agosto 2023]; n = 470).

Verosimilmente, molti provider cloud locali non sono in grado di eguagliare le capacità innovative delle loro controparti globali o di offrire lo stesso livello e la stessa gamma di prodotti e funzionalità. Questo si traduce in una scalabilità limitata, che ostacola la capacità di un'organizzazione di sfruttare appieno l'agilità offerta dal cloud.

Inoltre, rispetto ai provider di servizi cloud globali, gli operatori locali potrebbero non essere in grado di competere su altri servizi e strutture, come la sicurezza informatica più avanzata, datacenter che abbiano un'ampia copertura e utilizzino le più recenti pratiche di sostenibilità e personale interno con i più alti livelli di competenze ed esperienza tecnica.

Questo significa che i provider di servizi cloud locali non dovrebbero essere presi in considerazione?

Tutt'altro, e coloro che lo fanno rischiano il fallimento della sovranità.

IDC ritiene che per il successo della sovranità, le partnership tra provider cloud globali e locali siano essenziali per aiutare le organizzazioni a trovare un equilibrio tra la necessità di controlli sovrani e il potenziale di innovazione del cloud.

L'84% delle organizzazioni intervistate da IDC per il sondaggio EMEA Cloud Survey 2023 ha dichiarato di utilizzare già soluzioni cloud sovrane o che prevede di farlo nei prossimi 12 mesi.

Riteniamo che l'Europa sia all'avanguardia nella sovranità digitale. Questo è il motivo per cui molti provider di servizi cloud di fama mondiale hanno stretto collaborazioni con partner locali di fiducia per fornire le loro soluzioni sovrane nel continente.

Può sembrare che i principali attori globali del cloud abbiano maggiori probabilità di successo, ma molti riconoscono la necessità di un ecosistema di partner affidabili affinché le proprie soluzioni sovrane funzionino su larga scala.

Ciò significa che devono collaborare con i partner regionali e nazionali più adatti per aumentare la credibilità e la fiducia, fornire servizi, competenze e sfruttare le conoscenze a livello locale.

Per i provider di servizi locali, la collaborazione con attori globali contribuirà a fornire innovazione e scalabilità, oltre a una gamma più ampia di servizi.

I provider SaaS globali devono collaborare con tutti i partner per sviluppare e fornire offerte personalizzate all'interno di framework sovrani, aumentando la gamma di prodotti e servizi disponibili per gli utenti di cloud sovrani.

Il vendor lock-in è una trappola di cui tutte le parti devono tenere conto.

Alla domanda di IDC sul motivo per cui la loro organizzazione ha deciso di smettere di utilizzare il cloud pubblico, il 30% degli utenti ha menzionato un livello elevato di dipendenza o di vendor lock-in, che limitava la loro flessibilità.

Tra le organizzazioni europee che prevedono di utilizzare soluzioni di cloud sovrano nei prossimi 12 mesi, quasi un quarto ha dichiarato di voler trovare un equilibrio tra personalizzazione e interoperabilità per ridurre i rischi legati al vendor lock-in.

In che modo la tua organizzazione riesce a conciliare la necessità di personalizzazione e i rischi associati al vendor lock-in nella scelta di un provider cloud per la migrazione e la modernizzazione delle applicazioni?

EMEA Cloud Survey

Fonte: sondaggio EMEA Cloud Survey di IDC, 2023 (agosto 2023); n = 879

Quasi un quinto (18%) di queste organizzazioni ha anche espresso preoccupazione per la mancanza di portabilità dei dati in una domanda separata riguardo alle principali difficoltà nell'utilizzo di una soluzione di cloud sovrano.

IDC ritiene che le soluzioni open source possano essere utili in questo ambito, in particolare per quanto riguarda la sovranità tecnica.

Secondo il Worldwide Digital Sovereignty Taxonomy, 2023: Cloud Sovereignty di IDC, per sovranità tecnica si intende un'infrastruttura digitale situata in un ambiente sovrano.

Include i datacenter e tutti i server, l'hardware IT, il software e XaaS utilizzati per i dati e i carichi di lavoro basati sul cloud.

L'intera infrastruttura deve essere protetta da infrastrutture digitali non sovrane, oltre che da interferenze e controlli extraterritoriali.

Le organizzazioni non possono permettersi di affidarsi a soluzioni personalizzate che diventano sistemi legacy a pieno titolo.

Per poter raggiungere la sovranità tecnica, consigliamo alle organizzazioni di collaborare con fornitori di piattaforme in grado di offrire funzionalità plug and play. Ciò include soluzioni open source che si prestano bene all'interoperabilità, alla portabilità, alla trasferibilità e alla "reversibilità" del cloud.

Per saperne di più sulle sfide che devono affrontare gli utenti del cloud sovrano, consulta il nostro prossimo articolo del blog: "Incorporating a Sovereign Cloud into a Multicloud Strategy".

 

 


Sull'autore

Rahiel Nasir is responsible for leading and contributing to IDC's European cloud and cloud data management research programs, as well as supporting associated consulting projects.

In addition, he is the lead analyst for IDC's worldwide Digital Sovereignty research program.

Nasir has been watching technology markets and writing about them throughout his professional life.

Prior to joining IDC, he was a research analyst with 451 Research (now part of S&P Global Market Intelligence), where he covered the datacenter infrastructure and services markets across the EMEA region.

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